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Perfetto per patate, carote e asparagi: ecco le linee guida ministeriali per l’agrivoltaico

Il ministero della Transizione ecologica ha pubblicato le “Linee guida in materia di impianti agrivoltaici” (non ancora definitive), in cui si definiscono i criteri minimi dei parchi agrivoltaici, strutture dove si produce energia condividendo il suolo con agricoltura e/o pastorizia. In pratica, i pannelli solari stanno sopra, le coltivazioni sotto. Stando a quando per il momento definito dalle linee guida, anche alla luce delle esperienza già in corso in Francia e Germania, i criteri minimi previsti per l’installazione di impianti agrivoltaici riguardano, ad esempio, l’altezza da terra dei moduli fotovoltaici: mai sotto i 130 centimetri per l’attività zootecnica, mai sotto i 210 centimetri per le produzioni agricole. Per scegliere come e cosa produrre sarà poi necessario valutare l’ombreggiamento prodotto dai pannelli, il risparmio idrico , la fertilità del suolo e il microclima. Per quanto riguarda le colture più o meno adatte ad integrarsi con l’agrivoltaico il ministero dice “Sì” a patate, insalata, fave e luppolo che guadagnano da una buona ombreggiatura; “No” a cavolfiore, barbabietola da zucchero e barbabietola rossa e di nuovo“Si” a segale, orzo, avena, cavolo verde, colza, piselli, asparagi, carote, ravanelli, porri, sedani, finocchio e tabacco