Con la terminologia Solar Belt (letteralmente cintura solare) si intende una zona fotovoltaica a servizio di centri produttivi e centri cittadini. Premessa importante, soprattutto in considerazione del fatto che una norma con questo nome è stata inserita nel Decreto Energia. Grazie a questa norma, che potrebbe rivelarsi strategica in un’ottica di riduzione delle bollette e della dipendenza energetica dall’estero, vengono dichiarate immediatamente idonee all’installazione di impianti fotovoltaici, purché senza vincoli culturali, le aree, anche agricole, adiacenti (entro 300 metri) ai centri di consumo di energia per uso produttivo, quali gli impianti industriali e le zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale. In altri termini, con la Solar Belt viene data una importante accelerazione agli iter di approvazione di nuovi impianti fotovoltaici. Nello specifico, così come chiarisce la norma: “Su queste aree sarà sufficiente depositare al Comune una semplice Dichiarazione asseverata di inizio lavori (DILA) per installare impianti fino a 1 MWp. Rimanendo nel limite di 3 km dalle aree produttive, invece, la potenza installabile con PAS (ed esenzione da screening in assenza di vincoli) il limite sale a 20 MWp se in modalità agrivoltaica. Per gli impianti di taglia superiore, infine, sarà necessaria l’Autorizzazione Unica”.