L’agrivoltaico è un sistema che permette di produrre energia da pannelli solari in campo aperto, in abbinamento equilibrato con le coltivazioni. Si tratta, evidentemente, di un metodo a basso impatto ambientale poiché consente un’ottima resa agricola mentre l’energia viene prodotta senza consumo di suolo ed emissioni inquinanti in atmosfera. “L’agrivoltaico – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani – è un modello in cui la produzione elettrica, la manutenzione del suolo e della vegetazione risultano integrate e concorrono al raggiungimento degli obiettivi produttivi, economici e ambientali dei terreni”. Il tutto con un reale e percepibile guadagno del proprietario del terreno agricolo che, grazie a questo sistema, non è costretto a mettere in competizione, o rinunciare, allo spazio di produzione alimentare con quello di produzione energetica. Sono già diversi, sia in Italia che nel mondo, i terreni nei quali questa innovativa tecnologia è stata adottata con risultati apprezzabili: le perplessità che erano state mosse in una prima fase (relative al fatto che, con le installazioni a terra dei pannelli fotovoltaici, il terreno rimanesse troppo in ombra) sono state sciolte dalla realtà dei fatti da cui è emerso, secondo gli studi di Legambiente che: “su alcune specie non vi è alcun impatto, mentre per altre può esservi addirittura un incremento di produzione. Si è capito, infatti, come l’ambiente sotto i pannelli sia più fresco d’estate riducendo i tassi di evaporazione nella stagione calda e provocando meno stress alle piante”.