Si è tenuta in Scozia, a Glasgow, la Cop 26, l’iniziativa che ogni anno fa il punto sullo stato dell’arte dell’ambiente e che coinvolge 26 paesi e istituzioni multilaterali in rappresentanza di un terzo del Pil mondiale. Tra polemiche e accuse di poca concretezza, mosse soprattutto dai giovani del movimento Youth4climate, l’assemblea ha comunque ottenuto un importante risultato, considerato uno dei tre pilastri dell’impegno a favore del clima annunciato il 4 novembre: “Porremo fine a nuovi sostegni pubblici diretti al settore energetico internazionale dei combustibili fossili, non abbattuti, entro la fine del 2022, eccetto in circostanze limitate e chiaramente definite che siano coerenti con un limite di riscaldamento di 1,5 °C e con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi”. Accolta positivamente, l’iniziativa è stata sottoscritta dalla maggior parte die Paesi partecipanti a Cop 26, compresa l’Italia, ma non è stata firmata da alcuni degli Stati chiave per gli investimenti internazionali: Cina, Giappone, Corea del Sud e Germania.